orge
Una mia amica mi fa diventare Puttana
di pamyzi1
10.07.2020 |
43.818 |
8
"Mi girò la testa verso di lui, guardandomi negli occhi , avevo ancora il fiatone da godimento da bestia in calore, mi disse
“Hai goduto , ora..."
. La mia vita sessuale non era stata molto movimentata, pero da qualche tempo qualcosa era cambiato. I due giorni trascorsi da Elisa ,una mia vecchia amica, ha dato scossa alla mia sensualità nascosta. Elisa mi faceva vedere la sera dei film hard, molti sconci . Entrai in un mondo fino allora sconosciuto :anal, gang bang, fetish.Filmini densi di orge scatenate.
Donne prese in doppie e triple penetrazioni, riempite in ogni loro orifizio . Restarono impresse nella mia mente membri enormi che sfondavano donne con la faccia da puttane, fiumi di sperma che coprivano il viso e il corpo delle fortunate.. Elisa , mentre che visionavamo queste pellicole mi leccava e slinguava il corpo. Certo, il nostro era un rapporto lesbo, ma realmente non mi definisco tale. A me piacciano da sempre ma ora ancor di più gli uomini. Questo modo non era altro che, una ricerca del piacere . Abituata ad un sesso tiepido e a volte grigio per me il rapporto con Elisa è un mondo da scoprire capisce i miei punti erogeni. Mi riesce a far venire. e anche io ho imparato a farla godere.
I nostri giochi divennero sempre più perversi, quei due giorni furono vissuti intensamente. Mi rendo conto che mi segnarono parecchio. Ci penetravamo a vicenda con delle zucchine di varie dimensioni. Lei ha violato il mio culo vergine, sia con le dita che con quegli ortaggi dalla forma e consistenza fallica.
Anch’io riempita contemporaneamente come nei film che vedevamo .In quei momenti desideravo essere come le ragazze dei film. Trattata da troia!
. Ma ritorniamo alla sera dell’albergo. Sdraiata sul letto e intenda a darmi piacere, mi scivolavano nella mente le immagini in sequenza dei filmini che avevo visto con Elisa.
Una forte eccitazione,preso avvento su di me.. Ero caldissima.
Con la mano sinistra sollevavo la tetta, di tale lato, ne imboccavo il capezzolo , ciucciandolo, inumidendolo con la saliva. mentre con l’ altra mano sfioravo il clitoride.
Sono mora ,alta 1.70 longilinea con una terza abbondante di seno , con sederino prepotente che merita solo di essere profanato, cosi mi diceva Elisa. Ero vogliosa , in una stanza di anonimo albergo e la mia voglia riempiva quelle quattro mura. Mi alzai e cercai di trovare qualche oggetto con cui possedermi.
Mi sentivo strana, ero una femmina in calore. Mi guardavo allo specchio bagnavo le labbra con la lingua , me li mordicchiavo. Afferrai la crema idratante e me la inizia a spalmare lungo tutto il corpo.
Massaggiavo i seni e osservavo la mia immagina riflessa sullo specchio. Iniziai a cercare qualche oggetto con cui violare i mie buchi. Apri un cassetto e trovai due candele profumate di media grandezza ,una di color azzurro e l’altra rosa , presi quella rosa e la portai in bocca , la imboccai con impeto, mentre con la mano mi masturbavo. La insalivai ,la entravo e uscivo dalla mia bocca. La feci uscire per farla scivolare tra le tette. La sistemai nel mezzo e con il gomito strinsi le tette sollevandosi. Mi osservavo allo specchio e mi piacevo e nello stesso tempo mi spaventai di come ero perversa. Aprii un cassetto ed estrassi delle calze autoreggente. Appoggiandomi al letto fasciai le mie gambe e mi ripresentai davanti lo specchio. Mi abbassai mentendomi con il culo in aria. Appoggiai la candela sfiorando il clitoride, per poi entrarla tutta. Entrava e usciva dalla mia figa, ero bagnata. Continuai a giocare con la candela quando , decisi di uscirla del tutto. La puntai al mio ano e in maniera masochista la piantai dentro il buchino, di botto. Una leggera resistenza, per poi trovare la via del mio sfintere, la entrai più della meta . Era una candela lunga un ventina di centimetri. Entrava e usciva, usciva ed entrava, pian piano ma inesorabilmente dilatava il buco.. Mi allontanai dallo specchio per mettermi a carponi sul letto tenendo in me la candela rosa. Presi quella azzurra e appoggiando la testa sul letto rimanevo in posizione di pecorina . Mi infilai quella blu nella fica. Ero piena e ben farcita ,le mie mani ero occupate a stantuffare dentro i mie buchi le candele. Scelsi una posizione più comoda mi sdraiai con la schiena sul letto alzai divaricando e piegando le gambe e iniziai a fottermi con i cazzi di cera . Ero umida e bagnata , una cagna in calore. Dentro, fuori e poi dentro nuovamente. I miei buchi pompati in sincronia , gemevo sommessamente , fino a venire . Uno orgasmo forte. Persi la testa non ero più la ragazza timida , ma una femmina lussuriosa. Usci la candela rosa dal culetto e la fece entrare nella fica dove ancora c’era quella blu. Sempre con le gambe in alto e divaricate con le mani giravo le candele dentro di me. Mi svuotavo dalla fica e le infilavo nel culetto aperto. Squillo il mio cell. A fatica mi alzai con gli intrusi conficcati. Li volli tenere dentro di me . Mentre il cell squillava io sculettavo per arrivare a prenderlo . Risposi era Elisa mi appoggiai allo spigolo di un mobiletto strusciando il mio pube e con l’altra mano giocavo con le candele. Dopo una breve chiacchierata , ad Elisa raccontai,cosa mi stava succedendo le mi risposi con tale tono
” E brava la mia troietta, Che hai voglia di cazzi, e che troieggi in un albergo?”
Gli risposi che avevo molto voglia di essere aperta.
Elisa mi ribadì” Quando ci vediamo ti faro spaccare dal mio nuovo amico, che ha un cazzo enorme.
E poi troietta, ricorda che sei la mia puttana. Anzi, ti anticipo , che ho una mezza idea, per te…”
Gli risposi “Certo tesoro, mi piace essere la tua troietta, non vedo l’ora di leccarti la fica”
Ero eccitata e mentre parlavo il mio clito strofinava con il legno del mobiletto mentre le mie mani stantuffavano le candele nel mio culetto. Anche Elisa era fuori fase e continuò a dirmi
” Sarai la mia troia e mi farai guadagnare soldi”.
Travolta dalla passione,gli risposi che avrei fatto tutto ciò che le desiderava.
Chiusa la conversazione mi accorsi che stavo perdendo l’essere. Ma ero veramente vogliosa.
Mi tolsi le candele per infilarle nuovamente in ogni singolo buco, mi risistemai a carponi sul letto , E inizia a pompare finche non venni, miagolando come una micia. Caddi sul letto esausta e estasiata. Dopo circa mezz’ora ero per strada mi ero sistemata con una gonna sopra al ginocchio con spacco laterale sopra una camicetta a fantasia molto stretta e corta. Si intravedeva il pancino e il seno.
Il reggiseno una terza stretta, i miei seni sembravano voler uscire. Un tanga di una misura più piccola della mia che mi stringeva procurandomi stimoli di piacere. Lo avevo piantato nella fica.
Le scarpe con tacco a spillo di una misura più grande. Ondeggiavo .
Uscita dal hotel tutti mi guardavano,ero un pò brilla avevo svuotato due bottigliette di vodka dal frigobar della camera.
Mi sentivo sulla luna ,ero bagnatissima avevo fame, ma non di cibo, ma di cazzo!
Mi ero allontana di qualche isolato del Hotel, Iniziava a piovigginare non c’era tanta gente per strada, Rimasi incantata da delle collane esposte su un bancarella gestita da un ragazzo di colore. Mi abbassai a mirare quelle gioie quando mi resi conto che il ragazzo aveva tuffato lo sguardo nella mia scollatura, la mia camicetta si era sbottonata. Ebbi un brivido, a causa di quello sguardo.
Mi spogliava con gli occhi. Mi disse che ero bellissima e mi volle fare provare la collana che stavo ammirando. Mi abbassai e lui mi mise la collana al collo. Il pendaglio fu appoggiato sulle solco del seno. Il ragazzo me la sistemò e con la mano mi sfioro il seno. I mie capezzoli divennero turgidi., v Sentire il contatto di quella mano mi eccito terribilmente. Non capivo più niente. Lui mi disse che sembravo una regina. Era anche lui molto su di giri. Aveva un bel fisico asciutto . Indossava una camicia stretta che gli modellava il muscoli e i pantaloni di una tuta di cui si evidenziava un’erezione tremenda. Ero confusa.
Nel frattempo arrivarono altri clienti della bancarella. Il nostro flirt fu interrotto , io e il ragazzo ci guardammo intensamente , contrattai il prezzo è senza fiatare pagai e corsi via.
Camminavo intontita, mi chiedevo cosa mi stava prendendo,mi stavo trasformando in una sgualdrina senza ritegno, a ancor doveva venire il bello.. Vedere quel rigonfiamento che si mostrava nella sua grandezza dai pantaloni del ragazzo mi faceva ricorda le scene di super dotati di colore che con i loro immensi membri davano piacere alle attrici dei filmini che vedevo con Elisa. Mi riprese la crisi esistenziale. Mi arrovellavo il cervello chiedendomi , cosa stava succedendo.
Ero in una strada sola anche se al centro nella prossimità del semaforo mi appoggiai ad un palo quando all’improvviso si fermo un macchina di media cilindrata. Si abbasso un finestrino intravidi un uomo sulla cinquantina che mi disse “ Bambolina , quanto Vuoi? “
Ma come era possibile che mi aveva preso per una battona . Mi guardai attorno .
Sembravo proprio un prostituta, appoggiata al palo, con la gonna che si era alzata e mostrava delle fette di cosce sopra il ginocchio lambendo i bordi delle autoreggente che nel frattempo si erano abbassate. D’ impatto gli risposi. Appoggiandomi al bordo del finestrino ed entrando nella vettura leggermente con il mezzo busto e con tono ambiguo “ Cosa vuoi da me?”
Si stava mangiando con gli occhi le mie tette che dominavano la scena data la mia posizione, guarnite dal il pendaglio della collona , comprata poco prima, che tintinnava con il centro del mio seno. Infoiato dalla mia posizione categorico aggiunse.
“ Ti voglio scopare, Quanto vuoi ? Dai, deciditi che ho fretta! “
Rimasi allibita, ma decisa , è supportata dei tanti film che avevo visto su tale situazione gli risposi, “ Bello, cinquanta per scoparmi, ovviamente con il guanto”
Lui stupito, dal mio modo di essere di troia, un tantino anomalo, mi intima di salire e si allunga per aprirmi la portiera. In un lampo mi imbarcai in quella avventura.. Ero combattuta da un lato una voglia matta di fare la troia e dall’altro un tenue dubbio. Ebbi rimorsi di coscienza. Ma spensi il rubinetto delle titubanze e mi tuffai nella parte, gli chiesi di offrirmi una sigaretta lui ne stava fumando una. La mia gonna si alzo ulteriormente mostrando le mie gambe , ricoperta dalle calze e a pelle nuda. Da vera provocatrice ma la alzai tutta la gonna fino a lasciare la vista del perizoma. Lui mettendomi una mano tra le cosce mi disse “ Dove andiamo bellezza”. Gli risposi che non essendo della zona, non conoscevo dei posti in particolare.. Lui mi capi che non ero una professionista e mi guardo perplesso e quasi indeciso.. Ma facendomi forza, gli dissi che lo facevo per per arrotondare. E gli dissi “ Se c’è problema non se ne fan niente come non detto” E da bastarda allungai la mano cercando la maniglia dello sportello per scendere. Lui cambio tono,preso della paura di restare in bianco, mi rispose che anche lui non era del luogo, ma cmq dietro l’angolo vi era un piazzale alberato solitario a quella ora e con quel tempo, e che se per me andava bene potevamo consumare li , Con un gesto del capo io annui un consenso.
Arrivammo subito al luogo , fermò la macchina blindo la auto con le sicure centralizzate , ormai era sera ,i vetri erano appannati. Si accese una altra sigaretta e mentre con le mani rovistava il mio corpo toccando le cosce ,sfiorando la fica e continuando nella azione mi sbottonò la camicetta e libero dal reggiseno le mie tette sollevandole .Mi chiese se a me piaceva fare la puttana , anche se, gli risposi di si, precisando che lo facevo occasionalmente . Mi disse che ero un tipo sicuramente eccentrica e esibizionista. Lo confermai. Nel mentre che la nostra conversazione proseguiva , quello che mi stupiva del mio atteggiamento era questa forma di doppia personalità. Io ero in quel momento un vera troia, pronto a dare piacere ad un cliente.. Lui mi disse che quando mi aveva visto aveva captato che non ero da marciapiedi ma cmq sperava che ero qualche studentessa che lo fa per rendersi autonoma. Lui fa il rappresentate e spesso gli capitava cose del genere. Lui li preferiva le situazione del genere. Perchè affermava che noi lo facciamo oltre per i soldi anche per piacere , aveva ragione ma non gli diedi certezze accennai un sorriso . Abbasso il sedile , Io presi l’iniziativa e prima che si infilava il preservativo, stava per aprire la bustina, gli feci una gradita sorpresa” Sei carino ti voglio fare un regalo. Te lo ciuccio senza guanto.” Lui si avvicinò a me e inizio a leccarmi il collo e mentre palpava con una presa forte ma sensuale il mio seno le sue mani scivolarono nuovamente tra le cosce , le sue dite spostarono il perizoma e trovo il mio clitroride massaggiandolo. Mi stava dando piacere allungai le mano e toccai il suo membro infilato nei pantaloni . era già duro, abbassai la cerniera con cura lo usci .Era un cazzo di media lunghezza , era come quelli che nelle mie poca esperienza avevo preso.
Lo impugnai con la mano masturbandolo, diventava sempre più duro, Lui inizio a ciucciarmi le
tette, mentre continuava a lavorare con la mano la fighetta. Entro un dito e mi disse
”Sei stupenda hai una fica da urlo ,peccato che ho poco tempo perché ti volevo in un letto, sei proprio una femmina da posizione” Gli sorrisi, mi caricai, e mi abbassai inizia ad avvicinare la bocca alla sua cappella allungai la lingua, ne sfiorai la punta e sentii un gemito di piacere, allargai la bocca e in un attimo nascosi il glande facendo scorrere la lingua. Ero su una macchina di un sconosciuto in posto appartato con l’uccello in bocca, questo mi diede forza , ero presa da passione. Si volevo fare la troia da strada. Succhiai con bramosia quel cazzo come non avevo mai fatto. Lui eccitato al massimo mi disse
“ Continua cosi pompinara, da succhia” Allargai la bocca e prima lo feci uscire fuori e poi me lo infilai tutto fino alla radice. Gemeva ,come il porco che era, mentre la mia lingua ripassava l’asta a la mia mano gli palpava le palle che erano gonfie. Rimasi ferma con il suo membro piantato nella gola, continuando a stimolare i suoi testicoli. Lui mi afferrò per la testa dandomi il ritmo .
Facevo su e giù , nel frattempo lui mi sditalinava e iniziavo a godere
. Rallentai perchè lui mi disse “ Troia fermati mi sto per svuotare i coglioni in bocca, ora ti voglio fottere ,sali su, montami!” Lo guardai liberai la mia bocca e appoggia l’asta sul mio viso mentre con la mano facevo su e giù lentamente gli dissi con voce saudente e da micina puttana
“ Dammi i soldi? Dopo ti monto, come non ti hai mai montato nessuna” Non si fece pregare
“Certo tieni i tuoi soldi e fammi vedere come te li guadagni!?” Afferrai la banconota la misi dentro il taschino della camicetta aperta , mi sfilai il perizoma, lasciandolo vincolato alla polpaccio destro, mi dedicai nuovamente con la bocca al suo membro , per un attimo lo strofinai tra i seni
Il mio cliente mi apostrofò per come mi meritavo” Sei una vera troia!” esclamo. In modo imperativo mi ordino” Ora montami, vacca!”.. Prese il profilattico e se lo infilo. Sali a cavalcioni. Ero scomoda con lo sterzo che sfiorava il culo e la marcia che strofinava con la gamba. . Senti il cazzo che con la punta sfiorava le grande labbra . Con la mano lo posizionai e pian piano me lo impalavo. Tenevo le chiappe sollevate ma lui me le prese e le allargo, spingendomi verso giu.Il suo cazzo mi entro fino alla radice .Avevo quel membro dentro mi muovevo mentre ,lui lascia di palpare il mio sedere per dedicarsi alle tette. Me li palpo, con le dita mi stringeva i capezzoli erettti. Mi fece abbassare verso il suo torace a slinguarmi le tette e mordicchiami i capezzoli mentre io lo montavo, gemevamo tutte de due . Mi diceva “Troia , mi fa scoppiare i coglioni”lo montavo con foga e con ritrmo . Lui mi teneva per le ascelle e dettava con il bacino un ritmo infernale. Avevo altre volte scopato in macchina ero abituata con i miei ex . Nel pieno della scopata,stavo per venire, “Troia alzai, e mettiti sul sedile accanto che ti trapano come meriti.” Mi alzai abbassai anche io l’altro sedile , Mi fece allargare le gambe .Ero sconcia ,trattata da puttana, con le gambe slargate in area e i piedi che toccavano il tettuccio. Mi sali sopra , infilandomi di botto il suo cazzo, inizio trombarmi , dicendomi sconcerie mi mordeva i seno stavolta ero sul punto di venire . Stavo impazzendo , finalmente chiavata come si deve. Mi diede dei colpi tremendi e urlando mi venne dentro. Peccato che non mi fu servita una bella razione di sperma, se lo godette il profilattico.
SI rialzo si sfilo il preservativo e lo getto dal finestrino. Mi sistemai alla meno peggio,fumammo una sigaretta, ripartimmo . Mi sistemai il rossetto con un fazzolettino che lui aveva .
Gli lascia il mio numero di cel. Ma gli raccomandai di non darlo a nessuno e di mandarmi sms.Ovviamente se si trovava dalle mie parti..Scesi dalla macchina . Davanti mi vidi un signore che mi osservo con sguardo libidinoso.Restai impietrita , suppongo sia divertito nel ammirare il panorama. Io che scendo con le gambe che mostravano il sottile perizoma e un pezzettino di fica, e l’autoreggenti che rendevano il tutto più intrigante. Mi guardai attorno ero vicino all’hotel , puntai una multisala di quarto ordine . ero sola con le macchine che sfrecciavano vidi accanto ala sala un bar stavo per entrare quando il tipo di prima sui cinquntanni , con lo sguardo da porco il corpo pieno ma possente,mi passo vicinissimo sfiorandomi e sussurrando all’orecchio “ Ti ho vista come ti sei divertita!”. Feci finta di niente anzi decisi di farlo impazzire . MI guardai intorno e isolandomi dietro ad una macchina mi alzai le calze mostrando le gambe per intero. Sicuramente l’uomo si eccito. Non mi girai prosegui entrai nel bar
La musica ad alto volume rimbombava per il piccolo locale, un drink bar come tanti. C’era qualche avventore e tutti i tavolini erano liberi . Degli studenti parlavano e bevevano al bancone. Nessuno sembrò accorgersene della mia presenza . Mi sedetti ad un tavolo. Si avvicino una ragazza stralunata e indifferente , mi chiese cosa mi poteva portare da bere. Ordinai una vodka con ghiaccio. Avrei pagato la consumazione con il frutto della mia marchetta, questo mi gasava. Ero completamente fuori di testa. Ero compiaciuta di aver fatto godere il mio cliente. Ma volevo anche io ricevere piacere in quella serata. Non mi volevo fermare a quella sveltina mercenaria, ma cercavo qualcosa di più erotico ed appagante. Mentre ero presa dai i miei pensieri perversi, alzai gli occhi e vidi puntato ,verso le mie gambe accavallate a fianco al tavolino, lo sguardo dell’uomo di prima. Era proprio lui , quel porco che si era eccitato a vedermi scendere dalla macchina e che mi aveva chiesto se mi ero divertita.. Pensavo che forse mi aveva visto nel piazzale. Oppure dava per scontato che ero stata a scopare , perché mi vide scendere dall’auto in quello abbigliamento succinto. Lo guardai , ci guardammo. Lui al bancone che beveva una birra direttamente dalla bottiglia, la camicia sbottonata mostrava un petto villoso. Le sue braccia erano muscolose, il fisico come avevo descritto prima, possente , il naso era evidente e spiccava dal volto, era più o meno altro quanto me. Aveva uno sguardo da porco. non da maniaco. Aveva l’aspetto di quello che se mi avesse avuto tra le mani mi avrebbe scopato fino allo stremo . Questo ultimo mio pensare mi fece bagnare. Arrivò la vodka con molto ghiaccio. Avevo la gola secca. Iniziai a sorseggiare la mia consumazione. Il locale era pieno di fumo di sigaretta , che insieme alla musica ad alto volume mi mandava in stato di alterazione mentale, non scordando che già la vodka che avevo buttato giù faceva il suo effetto.. Ero alticcia, eccitata disinibita, pronta a tuffarmi a capo fitto in qualsiasi altra,torbida esperienza sessuale, mi capitava.
Vedevo l’uomo che continuava osservare le mie gambe, non più accavallate ma messe sotto il tavolino . Le tenevo allargate , poi chiuse, ruotavo in senso orario le caviglie a causa delle scarpe con i tacchi . I miei piedini erano massacrati. Lui mi guardava ,io lo guardavo. Fini di bere e ci trovammo alla cassa . Lui mi precedette, scopri subito dopo che aveva pagato la mia consumazione. Passandomi accanto mi sussurro vicino al orecchio
“Se ti vuoi divertire ? Esci dal locale e vai nella sala cinematografica di fronte al bar. Mi raccomando sala uno,galleria . Ti faro impazzire!”
Feci finta di non guardalo, come per ignorarlo . Invece dentro di me si accese il fuoco del desiderio . Mi girai ma lui era gia fuori dal bar. Chiesi alla cassiera dove era la toilette , mi volevo dare una sistemata. Era confusa, tentata dal peccato, ma serena ero conscia dell’attacco di puttanagine acuta che mi sta divorando. Ondeggiando come una nave da crociera in balia delle onde sfilai per il locale, strappando gli sguardi maliziosi di due studenti che ruppero l’indifferenza di prima, entrai nella toilette , era pulita e profumatissima. Mi guardai allo specchio vidi i miei occhi tirati dall’eccitazione, non riconobbi l’ immagine della ragazza imbranata che vedevo riflessa prima, ma quella di una grande troia. Si , lo ero diventata. Capace di spompinare e montare un sconosciuto per cinquanta , sporchi, euro. Consenziente nel farsi abbordare da un porco e assecondarlo. Mentre riflettevo sul mio presente , tirai fuori dalla piccola tasca della camicetta il rossetto. Risistemai il trucco con dei fazzolettini di carta mi ridiedi un colpo di rossetto, livellandolo sulle labbra, era sbavato. Mi tolsi la camicetta e mi liberai del reggiseno , mi stava letteralmente massacrando le mammelle. Le mie tettine , ciucciate, rovistate dal mio cliente e gonfie di libidine . Mi tirai su le calze, ma prima mi abbassai il tanga, e con un fazzolettino mi inumidì la micetta che era accaldata .
I miei ex e Elisa che, avevano avuto il piacere di assaggiare la mia passerina , mi dicevano che era profumata e dolce come il miele..
Quando usci dal bagno ero pulita e in ordine ma soprattutto pronta all’uso. Mi rimanevano , come unici indumenti a coprire la mia nudità la gonna , la camicetta e l’autoreggenti..
Si ero una pazza scatenata avevo lasciato il reggiseno nel cestino della toilette a disposizione delle probabili attenzione morbose dell’ inserviente di turno.
La camicetta mostrava le tettine nella sue rotondità. Le mie tette sono sode e quella sera, libere dal reggiseno, traballavano mentre io mi avviavo verso l’uscita. Mi trascinai fuori dal locale, continuando a sculettare. Giunta in strada notai subito il multisala era di fronte a me
Era una sera umida poca gente per strada sentivo il rumore dei mie tacchi calpestare l’asfalto, mentre mi avviavo all’entrata senti i passi di uomo .mi girai era lui l’uomo di prima, il porco.
Prima di varcare la soglia del cinema, mi resi conto che se entravo li dentro ,il porco mi avrebbe fatto fare ogni genere di porcherie. Ancora avevo in mente il suo sguardo .d’altronde io gli avevo dato corda. Ma mi liberai di ogni zavorra, di rimpianti. Pensai ad Elisa , quella troia mi avrebbe incitata.
Entrai nella hall che era semideserta. L’entrata in marmo testimoniava antichi fasti ora era un locale di terzo ordine malmesso con il pavimento sporco,ma di un luridume vecchio di decenni. Ma dove ero finita. Arrivai ,perplessa e in un clima surreale. alla cassa, come una automa la cassiera, cicciona e distratta mi vendette il biglietto. Gli dissi sala A come mi aveva ordinato il porco. Mi avviai verso le scale per andare sopra. Inizia a fare i primi scalini quando con la coda degli occhi lo vidi arrivare alla cassa. Mi sembrava tutto cosi assurdo, salendo la seconda rampa lo vidi sotto di me. Lo provocai ancora mi fermai e lui si fermo, senza guardarlo mi alzai su la gonna lasciando vedere tutto le gambe e non solo, mi risistemai le calze lentamente. Prima una e lo guardai ,poi l’altra. Da come era messo penso che abbia visto anche il tanga conficcato tra le piccole labbra..
Da vera troia bastarda, continuai a salire sculettando spudoratamente tenendo incollate le mani al passamani. Arrivai alla terza rampa e vidi l’ ultima entrata , lui era dietro di me, si teneva a distanza di sicurezza. Entrai in sala le luci accese girandomi sia a sinistra che a destra mi resi conto che la galleria era deserta . Mentre mi accingevo a salire alcuni scalini la luce si spense ,non vidi niente . Ero sconvolta , bagnata e trepidante nel frattempo il film iniziava . Non sapevo che film proiettavano. Continuai a salire tenendomi col muro . Finiti gli scalini mi ritrovai nel corridoio di fine fila. Il tempo di appoggiare le spalle al muro, avevo i piedi che mi facevano malissimo, notai una sagoma accanto a me , era lui. Il tipo si avvicinava silenziosamente , ma inesorabilmente, a me , si appoggio al muro, era al mio fianco. Il cuore mi sobbalzava, ero caldissima e un po’ spaventata. Prima in strada l’approccio fu immediato. In questa situazione era tutto lento.
Le immagini sullo schermo scorrevano . Percepivo il suo respiro eccitato. Di un tratto, ruppe il ghiaccio, percepii la sua mano sfiorarmi con le dite il dietro coscia. Per un attimo mi irrigidii. Il tizio la sapeva lunga. Mi iniziai a rilassarmi , quando le dita della sua mano arrivarono a sfiorarmi il gluteo sinistro. Mi fece sussultare tutta. Sensazioni di freddo e subito dopo caldo si susseguivano per tutto il mio corpo. Conscio della mia piena disponibilità, mi afferro la chiappa, la strinse. Aveva una presa forte , ma sensuale.. Ero sempre più rilassata.. I miei capezzoli turgidi tentavano di bucare la camicetta. Io muovevo leggermente il bacino facilitando la presa sul mio culo. Era questo che volevo. Lui era eccitatissimo ,avvicino la sua bocca al mio orecchio e mi disse
“Rilassati che ti faccio impazzire”
La sua mano ora sorpassava il filo del tanga per andare a palparmi a piene mani il sedere.
Io continuavo a facilitare il suo movimento con il dondolio del mio bacino. Lui molto audace , lascio la presa, e con la punta delle dita sollevo il filo del tanga sfiorando il solco delle chiappe Tiro il filo facendomi sussultare , continuavano i brividi di piacere ad attraversarmi il corpo.
Il tanga si pianto tra le labbra della passera. Per una manciata di secondi tenne tirato il filo
Lascio il tanga e lo sposto con le dita si mise a cercare il forellino del mio buchino. Lo trovo , cercando di violarlo. Nel frattempo la sua lingua mi sfioro il lobo, un dito della altra mano, non impegnata con il mio culo , fu usata per passarmelo sulle labbra. Io ebbi un attimo di rifiuto allontanando il viso. Ma lui deciso me lo infilo, il suo dito, in bocca..
Ordinandomi con tono severo “Succhialo”. Io ero in balia delle sue voglie.. Mi tolse il dito e presento la sua bocca davanti alla mia, non ebbi nessuno minuto di respiro, la lingua si infilava nella mia bocca. Intanto la sua mano continuava a toccarmi il sedere anzi mi sollevava la gonna fino ad arrotolarla alla mia vita, ero seminuda. Mi sbottonò la camicetta i miei seni svettarono in quello angolo buio e nascosto della sala .. Era di fianco le nostre lingue si intrecciavano fuori le nostre bocche in una serie di baci sensuali . Era scatenato si dedicò a ciucciare i capezzoli. Io trasportata su questa strada pregna di lussuria lo autorizzavo ad andare oltre.”Dai porco sono tua, sono la tua troia!”
La sua mano arrivò all’altezza della figa ,sposto con le dita il tanga e con un dito solleticava le piccole labbra. Mi tintillava anche il clitoride.
Mi stava facendo andare a fuoco sentivo qualcosa di grande e duro che premeva con la mia gamba D’improvviso si stacco abbassandosi dinnanzi al mio nudo pube, con le mani allargo le mie gambe . Cosi inizio a baciarmi e leccarmi l’interno coscia . Sentivo la sua grande e focosa lingua mi spennellava tutta quella parte, nel frattempo le sue mani stringevano a piene mani il mio sedere.
Mi slinguava la figa a più non posso , stavo godendo. Ma lui all’improvviso, con un gesto felino mi abbasso il tanga fino alle caviglie , rimasi perplessa. In un battere di ciglia , mi tolse il tanga e lo butto sotto una poltroncina. Era pazzo di desiderio. Gli presentai le mie rimostranze , ma lui mi intimo di fare silenzio mi promise che non me ne sarei pentita . Infilo un dito dentro la fighetta . Poi prosegui nel leccarmela -.
Quello sconosciuto mi faceva impazzire, mi leccava e con il dito stimolava il clito. Ansimavo muovevo sempre più il bacino sbattendogliela in bocca. Trovarmi al buio senza lingeria , con indosso solo autoreggente e la gonna arrotolata alla vita , con il maiale chi si stava divorando la passera, mi rendeva ancora più zoccola…Si alzo di scatto , interrompendo la scorpacciata di figa, si rimise di nuovo al mio fianco.
Sentii il rumore metallico della lampo , mi afferrò la mano e me lo porto sul suo cazzo. Ero emozionata. Da automa del sesso infilai la mano tra i pantaloni e i boxer , qualcosa di duro è grosso toccai. Ebbi difficoltà nell’afferrare quello arnese. Lo liberai da ogni ostacolo. Io lo vidi in penombra ammirando la sua stupenda silouhette. Era elegante , grosso, possente , toccandolo mi resi conto che non era come quelli che fino a quel momento avevo maneggiato.
:Nel frattempo mi disse “Brava gioca con la mia bestia” Sorridendo da vecchio marpione .
Aveva ragione era un superdotato . Un cazzone come avevo visto e tanto fantasticato solo negli Hard .
Lo masturbavo quel membro imperioso, mentre con l’altra mano soppesavo le palle,immense piene e pelose..
Per un attimo pensai che quel membro mi poteva anche fare molto male, la paura svanì fui soprafatta dalla lussuria.
Lui mi giro mi prese per le spalle e mi abbasso all’altezza del suo inguine, mi ritrovai a qualche centimetro dal suo pene. Lui lo prese in mano e me lo appoggio sulle guance , prima su quella sinistra e poi su quella destra. Mi disse sottovoce “Spalanca la bocca, te lo faccio arrivare alle tonsille” . Guido con la sua mano il suo cazzo lo appoggio sulle labbra socchiuse e lo spinse dentro obbligandomi ad aprire la bocca.. Avevo la bocca slargata ma accoglievo quello strumento di piacere per una buona meta della sua lunghezza.
Feci correre la lingua su glande e cercai di socchiudere le labbra con grande difficoltà. Ero a bocca piena , il sapore di maschio , mi eccitava. Il sapore di cazzo invadeva la mia gola.
Iniziai a pomparlo con gusto.. Mi disse di allargare ancor di più la bocca ,lo spinse dentro. .Ero incredula ma l’avevo quasi tutto in bocca fino alla gola. Lo succhiavo con gusto e stavo facendogli una pompa da urlo, mi afferro per il capo alzando la mia coda di cavallo . Mentre ero concentrata a fargli quel lavoretto gustandomi quella meraviglia della natura.. Il sapore di cazzo mi esaltava ,quel sapore selvaggio di maschio in calore mi faceva scatenare. Avevo dimenticato tutto, sentivo il rumore della mia bocca pregna di saliva con l’impatto del membro. Lo uscivo lo leccavo e con la mano lo guidavo fin alla gola.
Fui distratta dal rumore delle porte dell’entrata che si cigolava . Pensai che stesse entrando qualcuno, fui presa dal panico, tentai di alzarmi e interrompere quel pompino ..Lui incurante spinse la testa verso il suo bacino me lo entro tutto ..Stavo per soffocare allargai ancora la bocca cosi entrando aria potevo respirare .. Prosegui , succube del tizio, ero proprio una lurida troia.
Potevo essere vista , ma lui mi fece smettere solo quanto decisi lui. Mollo la morsa. Mi alzai . e vidi dei ragazzi . che si sistemarono nelle prime file, incuranti di noi. Mi tranquillizzai . Lui mi consiglio di andarci a sedere.
Ci avviammo alle poltroncine più vicine ,lui mi guidava al buio tenendo le mani sulle mie chiappe nude .Io sculettavo. Ci sedemmo . Osservai la sala , era tutto tranquillo e sotto controllo. Ci sistemammo nella seconda fila ,prese la mia mano e la poso sul suo cazzo lo iniziai a masturbare, mise un amano sotto il sedere e mi fece sollevare .e mi misi di fianco, le dita della sua mano trovarono il buchino e un dito lo forzò . Non trovò resistenza, con l’altra mano introdusse due dita nella mia figa fradicia di umori. Iniziammo a masturbarci a vicenda . Le immagini del film scorrevano sullo schermo, le nostre bocche erano unite e complici del sviolinare delle nostre lingue. Lui mi toccava in quel modo selvaggio mi stava allargando con le dita e io glielo permettevo. Il mio corpo l’autorizzava ad usarmi a suo totale piacimento. Stavo impazzendo gli dissi “ Voglio il tuo cazzo dentro” Lui replicò “ Pensa a succhialo porcona!.” Tolse le sue mani dalle mie parti intime mi fece abbassare e mentre, lui seduto guardava lo schermo, fui costretta a prenderlo in bocca. Lo pompai per un po, mi fermai presa da libidine continuandolo a masturbare. Facevo scorrere la lingua per tutta l’asta fino alle palle . Lui gemeva come non mai . mi fece sollevare e facendo piegare le gambe mi infilo tre dita in figa mi baciava in bocca mi mordeva le labbra, Quando all’improvviso le luce della sala si accese :fine primo tempo. Il tempo ci sfuggi velocemente. Ci componemmo . Ma i due spettatori delle prime file, ignari, non si accorsero di niente. Mi eccitai nel vedere che lui aveva le mani tra le mie cosce e cercava disperatamente la figa. Vedevo le autoreggenti, le carni nude delle mie gambe, il pelo della fighetta e la sua mano che palpava e toccava il tutto… Si ero all’limite della decenza . In qualche ora avevo varcato la strada della perdizione. Prima marchettara e poi mignotta in un cinema di quarto ordine.. Le luci si rispenserò , lui . avvicino la bocca all’orecchio e mi sussurro. “Vacca , alzati e andiamo nel cesso delle donne , che ti spacco tutta!”, Senza fiatare e succube del porco mi alzai. Sentirmi trattata da mignotta mi eccitava, sentire quel linguaggio sconcio mi faceva impazzire.. Lui mi arrotolo nuovamente la gonna , sgualcita, alla vita , e mi disse “ Dai cammina i voglio veder come sculetta una troia , cosi, seminuda.“ Palpava il culo ero veramente nuda. Autoreggenti a vista, culo e fica all’aria il seno di fuori , dato che la camicetta era aperta. Un uomo che cadenzava i miei passi palpandomi il culo, ero una bagascia di infimo ordine,sfilai fino alla toilette. Entrammo, lui si guardo intorno, non vi era nessuno. Entrai prima io lui mi segui, chiuse la porta con il fermo. Il bagno era squallido ma largo abbastanza per muoversi. Non era pulitissimo. Il porco padrone della scena mi butto alla parete a fianco alla tazza del water.
Come ero ridotta, ma ormai, gia da un pezzo avevo perso la mia dignità ero un oggetto sessuale nelle sue mani . Ma la cosa strana e devastante che ero consenziente è pronta a soddisfare ogni turpe desiderio.. Si sbottono i pantaloni. Alla vista del suo cazzo meraviglioso , ma stavolta sotto luce , quasi svenni. Era enorme . maestoso , grosso nodoso, pieno di mascolinità, pronto a farmi sentire una femmina in calore.
. Persi la testa e afferrandolo per il glande gli dissi.
“ Porco ora spaccami,sfondami, fammi sentire questo meraviglioso uccello dentro, fammi diventare la tua troia. Voglio essere riempita tutta!”.
Rimase senza fiato alle mie parole. Lo fissai negli occhi, spirava lussuria da ogni poro, mi afferro per i fianchi , mi infilo la lingua nella bocca. E ci baciammo selvaggiamente , alzo la mia gamba sinistra con la mano mi prese per i fianchi si appoggio la gamba alla vita e con la mano prese la mazza di carne che aveva tra le cosce e con la punta me la spennello sul clitoride. Si fermo dopo qualche istante, ma mi aveva già portato in estasi. Cerco di possedermi ero molto lubrificata , ma in quella fantastica posizione, ma scomoda, non avrei goduto a pieno la penetrazione.. Violo le piccole labbra e glande inizio a farsi strada nella mia vagina. Un senso di pieno, l’ebbi quando un quarto dell’asta mi penetro. Il suo cazzo era grosso e io non ero abituata a quei calabri. Ma lui fu delicato, si fermo e inizio a pompare pian piano . Questo mi stimolo molto . Ma di’un tratto si fermo e usci ;mi disse nel frattempo mi girava prendendomi dai fianchi
”Forza Gioia,girati a faccia e muro e culo in aria, fletti le gambe e apri le chiappe che ti voglio alla pecorina. TI voglio aprire Tutta come una pesca!”. Ero li come mi aveva ordinato lui. A novanta gradi il capo toccava il muro e le mani appoggiate ala pareti ero più abbassata di lui . Mi diede una sculacciata e si fece strada, l’asta entro facilmente almeno al punto di prima . Si fermo apri le chiappe ,come una albicocca per togliere il nocciolo, spinse con un colpo di reni e l’asta entro.
Mi sentivo tutta riempita da quel bastone di carne, grosso, duro , nodoso. Lui era attaccato a me con il corpo teneva , il suo enorme affare, dentro roteandolo per tutta la vagina. Andando in sincronia io muovevo il bacino. Eravamo in sincronia muovendoci entrambi, stavo godendo, lui lo usciva leggermente dando a me la possibilità di ondeggiare meglio . Mi afferrava per i glutei e me lo rimetteva tutto dentro nuovamente continuando a girarlo , mi rovistava tutta la vagina stimolando le parati , ero bagnatissima. Gli dissi “Mi stai facendo impazzire, fottimi tutta!” Lui lo usci e mi disse
“Sei una fantastica Troia, mettiti a quattro zampe che ti sfondo !“. Esegui l’ ordine , ma prima mi abbassai le autoreggenti sotto le ginocchia, mentre lui menandosi il pene mi fissava soddisfatto . Con fare da micina gli dissi “Me li abbasso prima che me li smaglio “.
Mi sistemai a carponi Ricevetti una ennesima sculacciata e le sue parole fecero cadere le ultime tenue difese” Ma guardati! Sembri una lurida mignotta, messa a pecorina in un cesso pubblico con le calze abbassate a con le scarpe a spillo il culo in aria e le tette a penzoloni ,. Una troia pronta ad essere usata. Sei una lercia sgualdrina!” Si tuffo su di me introdusse tra le mie gambe pianto dritto il suo grossissimo stantuffo , come prima mi allargo chiappe e lo mise dentro , stavolta mi afferro per i fianchi e inizio a montarmi. Con foga : LO sentivo quel coso meraviglio aprimi , sfondarmi la figa, mi arrivava fino al collo dell’utero, le mie tette sobbalzavano , le sue mani si dedicarono a strizzarle a dovere. Mi sussurrava all’orecchio” SI , Troia, ti apro tutta, sei proprio una vacca da monta . Voglio sentirti dire che se la mia troia!” Ormai io ero complice più che succube
” Si stallone , aprimi, spaccami fai di me la tua schifosa troia”” i toni sconci aumentavano
“ Schifosa ! Sei un lurida troiona, un porca, una svuota palle da cesso pubblico””
Quel linguaggio così scurrile mi mando in tilt, muovevo il culo andando a ritmo del mio fottitore. Stavo per venire: Ma lui rallentando il ritmo “ HO le palle piene ti innaffio tutta, vacca!” .
Mi fermai inorridita” TI prego , NO| Non sono protetta! “ MA lui sfrontato iniziando ora a pomparmi leggermente ma constante” Ti ingravido vacca! “ Dandomi un ‘altra sculacciata sulla chiapetta già arrossita . Ma io come una troietta senza dignità” TI prego, ti supplico! Io farò tutto quello che vuoi ma non venirmi dentro” MI Giro con le mani il viso e mi disse
” Sono gentile, ti spacco il culo va bene, ma li, ti sborro. Svuoterò le palle dentro il tuo sfintere?”
Stavo per dire la mia, ma lui tenendomi il viso girato continuo
“Non ho capito bene, troia?” Abbassai la testa , come per dire si. MA lui sapeva ti avermi in Pugno
” Cosa? Non ho capito?”
Da sottomessa risposi “ SI, va bene, come vuoi tu!”
Ma lui non era soddisfatto delle risposta.
“VA bene cosa? Troia!”
IO capi l’intenzione. Lui si esaltava a dirmi sconcezze.
“ Va , bene spaccamelo e sborrami! “
Ma non gli bastava , tirandomi i capelli e precisamente la coda di cavallo, compresi che voleva che mi esprimessi in modo esplicito Lo accontentai con voce liberatoria “ SI, spaccami il culo! Sfondamelo tutto e poi innaffiami.! Ti prego! MA prima fammi venire! Fottimi un‘altro pò la figa!”
Lui accetto la mia preghiera. “ Va bene troia! “ Il suo tono era dominante e trionfante.
Io ero troppo eccitata e vogliosa, avevo messo la mia dignità di donna sotto le scarpe. Capi in seguito che raggiungere quello stato di libidine per me era dannoso , perdevo il mio orgoglio femminile trasformandomi in una ninfomane alla ricerca del godimento anche nell’umiliazione. MA ritornando a quella sera.
Lo rimise dentro la figa e mi pompo , sculacciandomi. Sentivo quel membro sconquassarmi, mi pompava con forza un flusso di sangue mi sali dalla figa al cervello, mi sentii esplodere il cervello venni come non ero mai venuta. Sentivo delle goccioline di sudore scendere per il seno gli occhi tirati e il cervello che mi pulsava.
“SI vengoooo !Ahhhh! Spaccami , fammi tutto quello che vuoi!:“
Ansimavo come una cagna, appagata e pronta a farmi sodomizzare. Mi girò la testa verso di lui, guardandomi negli occhi , avevo ancora il fiatone da godimento da bestia in calore, mi disse
“Hai goduto , ora. chiedimi cosa ti devo fare “
. Io ancora respirando in modo affannato .
“PER favore, me lo spacchi, ora il culo?”
Mi sorrise “Brava ! Hai capito ora, posizionati bene che te lo sfondo questo culo da troia!.”
MI infilo tre dita nella figa gia dilatata è piena di umori . Ero bagnatissima, Infilo due dita nel culetto , sobbalzai ma cercava di lubrificarlo , poi dopo aver distribuito i miei umori fuori e dentro il mio ano, si abbasso e mi sputo sul buchino, dopo lo forzo con e le dite , era trattabile. I capezzoli erano tirati al massimo , questa umiliazioni mi segno ulteriormente . Senti la cappella forzare l’entrata, Mi abbassai ancora il mio viso quasi toccava il lurido pavimento, ero veramente scesa molto in basso. Lo spinse dentro, appoggiando il suo peso sulla mia schiena , le sua mani presero la mia bocca ,. Me la slargo con le dita delle due mani contemporaneamente. Sentii un dolore allucinante . Lo aveva entrato a meta, si fermo
”Te lo spacco” Lo pianto tutto in un solo colpo, io ero riempita come una vacca. Lui entrava il suo arnese e lo usciva senza un determinato ritmo. LO entrava tutto faceva socchiudere le pareti anali e poi mi penetrava, inseriva aria dentro il mio retto . MI dava alcun colpi, mi pompava in quel modo per sfondarmi . Presi respiro dopo che mi lascio la bocca libera dalla morsa . SI avvicino al mio viso “Ora toccati che ti sfondo” IL suo fottermi ora aveva un motivo una trama, un ritmo, Dentro fuori, su e giu. La mia mano sgrillettava la fighetta. IL piacere saliva
“ Si! Inculami tutta! A me piace essere inculuta ,sono una troiaaaaa, ahhh” Lui felicissimo della mia sottomissione.
“Lo so, Troia! TE lo spacco,! Te lo rompo! Rottainculo!Te lo riduco come una caverna.”
Mi stava letteralmente rompendo. Lui aveva preso gusto ad umiliarmi anche verbalmente
“ DILLO Che ti piace ?“
Io accettavo l’umiliazione, la vodka mi lavorava il cervello. “Si mi piace, che mi spacchi tutta!” Sentivo il suo membro vibrare dopo moltissimo tempo che mi chiavava . mi sentivo completamente aperta . Eroa su l punto di godere “ Ti riempio troia”
Io lo volevo “ SI sborrami , fammela sentire , innaffiami!”
Aumento i colpi le palle sbattevano con il mio corpo . Sentivo il membro duro che pulsava. Dopo un serie impressionante di colpi, e meno male che ero lubrificata. Rallento si irigidi per un attimo, quando percepì il primo getto di calda sborra, inondarmi le viscere.Lui ricominciò a infierirmi altri colpi tremendi , e gli schizzi aumentavano stava svuotando le palle dentro di me. Gemeva, godeva ,respirava con affanno , era stordito del forte godimento. Ma imperterrito prosegui con dei colpi più leggeri, senti che la tensione del suo membro era diminuita ma ancora era teso. Liberato dal piacere si accascio su di me. “FERMa no ti muovere. HAI un culo stupendo, Troia!.” Ripreso fiato Mi disse che avremo fatto un giochino. Io ero ancora in quel bagno in posizione sconcia con le calze abbassate ,a pecorine, con un uomo che mi aveva appena rotto il culo e riempito. SI avevo il culo pieno di sborra, ci sollevammo insieme,avevo ancora quel cazzo infilato Dopo qualche passo si sedette sulla tazza del water e io sopra di lui ;” Ora ferma che mi devi pulire il cazzo e ti faro bere la mai sborra, maiala!” Da principio non capi . MI sollevo un po. Gia sentivo lo sperma che colava sul suo membro. Mi prese per le chiappe mi alzo fino a farlo uscire, Poi lo rientro facilmente ,il membro non era tesissimo ma reggeva la penetrazione. Invece il mio culetto ormai non poteva piu trattenere,la sborra colava verso il suo membro e rumoreggiava. Sghignazzando in tono ironico mi schermiva “ Rumoreggi come una vacca sfondata!! Ahahah! SPIngi !“ Spinsi e senti un fiume di sborra scendere. A quel punti mi fece stare in piedi , mi fece leggermente abbassare allargo le chiappe “ HAI una caverna non un culo” mi infilo tre dita fino in fondo li girava raccogliendo la sborra che era rimasta. Usci le dita,ero svuotata stremata appagata e rumoreggiavo con il culo . Ero sfondatissima. Sentivo le sue dita gocciolanti entrare nella mia bocca. Come un porcona li ciucciai , con gusto. Il sapore del suo seme uniti ai miei umori anali mi esaltarono. Ero una marionetta nelle sue mani, mi giro e costrinse a inginocchiarmi : “ Troioa schifosa ora pulisci il cazzo” Vidi il suo membro semi floscio e coperto della sua sborra Presi a pulirlo, inizia dalle palle per tutta l’asta ad usare la lingua ed asciugare tutto. , Mi prese per la coda e porto la mia bocca sul suo cazzo, me lo diede da ciucciare.. Non era piu il cazzo di prima ma la mia bocca lo rinfrancava. Arrivavo fino alla radice, lo accarezzava lo stimolavo , Dopo poco riprese vita , Ero inebriata da quel sapore. MI stavo nuovamente eccitando: Ero brilla sfondata , a succhiare questo uomo inginocchiata come un vacca. Lui ormai con la bandiera alzate si alzo. “Ora ti scopo la bocca fino a rivenire”. Gli chiesi un attimo di sosta dovevo liberare la mia vescica.
“Prego , vacca| Piscia!”. Mi accuccia sul water senza appoggiare le chiappe. Ma il porco mi spinse con le spalle fino a farmi sedere sulla tazza. Era gelida. Iniziare a far uscire la pioggerellina dorata lui mi guardava menandosi il pisellone. Altra umiliazione farmi vedere mentre pisciavo , come ero ridotta. Si avvicino a me . MI prese per la nuca, e infilandomi in bocca il suo oramai conosciuto attrezzo
“Da brava, fammi una pompa! Ti voglio chiavare la bocca! Aprila questa fogna !”
La spalancai la bocca .
Ero abituata ad ogni sconcezza , il mio corpo si eccitava. Me la riempi tutta ,ci infilo anche delle dita Avevo varcato l’ultimo stadio della perdizione. La mia vita sarebbe cambiata.
Io seduto sul cesso e lui in piedi.
Tolse le dita MI cinse la nuca con le mani mi infilo tutto in bocca, quasi a soffocare Con l’altra mano mi strine ad intermittenza il naso avevo difficoltà a respirare. Per ciò fui costretta ad aprire ancor più la bocca per poter respirare. Mi disse “ Ti scopo la bocca troia bevi tutto dopo!. “
Inizio a pomparmela, con foga mi lasciava respirare , e poi continuo, le mie guance si gonfiavano e si sgonfiavano, finche si fermo lo infilo tutto lo usci si masturbo battendo la cappella sulle mie labbra per poi al momento topico infilò il glande nella bocca mi tappo il naso ricevetti tre schizzi sulla lingua e in gola , Stavo avendo difficoltà a respirare ma stavo godendo, libero le mie narici infilo il cazzo tutto, spalancai la bocca per prendere fiato ricevetti tutto il seme
“ Ingoia baldracca!”
Deglutiì e ingoiai tutto. Ero spossata . CI ricomponemmo : LUI MI disse che doveva andare .Mi lascio il suo numero di cell. Era facile da ricordare. E mi disse che se passavo da quelle parti l’avrei o dovuto andare a trovare. Prima di concedarsi mi rivelo che non aveva mai trovato un a troia come me Restai sola . MI toccai la fica era larga il culetto non ne parliamo; Mi lavai le mani mi aggiustai il trucco, mi sistemai le calze , mi asciugai la passerina con della carta igenica. . Tutto sommato ero ancora presentabile. Usci dal bagno e dalla sala scesi le scale. A momenti rumoreggiavo,ero un pò imbarazzata. Ma ormai ero svuotata, le pareti dell’intestino si sistemarono presto Lascia quella sala nell’indifferenza del cassiera : Mi lasciai la sala alle spalle . Era stato un pomeriggio bestiale . Marchettara a puttana, lussuriosa alla merce di un porco schifoso. Mi diressi verso l’hotel . Ma mi venne fame, notai un pub la vicino, ed entrai a bere qualcosa ....................commenti [email protected].............................
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.